Terni 18-20 gennaio 2019 - Il weekend appena trascorso ha un sapore dolce amaro per i colori del Pisascherma....infatti se analizzato nel complesso il club pisano non può che essere soddisfatto, tanti buoni risultati a conferma dell'ottimo lavoro svolto fino ad adesso, ma anche qualche rammarico dovuto ad abbinamenti sfavorevoli (un intersala), ingenuità costate care e centesimi di punto che hanno fatto sfumare qualifiche quasi certe.
Ma partiamo dal principio: la prima giornata vede in gara il fioretto femminile e maschile, grosso risultato conseguito dalla cadetta in erba Irene Bertini che con una gara andata in crescendo ha conquistato un bellissimo 16° posto che la proietta di diritto tra le prime 26 di categoria e quindi direttamente ai Campionati Italiani in programma a Maggio. Risultato eccellente, calcolando semplicemente che della sua età ad essersi qualificate sono soltanto in 3.
Ma buoni piazzamenti arrivano anche dalle compagne, ovvero dal 21° posto di Penelope Biagi e dal 29° di Marta Iacomoni, risultati che sommati alla prova precedente di Foggia qualificano direttamente Marta agli Italiani ed escludono di un solo millesimo di punto Penelope....ed ecco il primo boccone amaro...
Top 64 per Costanza Pensabene che forse non ha saputo mantenere alta quella concentrazione che le aveva permesso di disputare un ottimo girone iniziale (4 vittorie e due sconfitte) e di recurare un assalto compromesso nei sessantaquattresimi che la vedeva in svantaggio di 6 stoccate. Altro top 64 per Lucilla Delitala, risultato che le sta un pò stretto visto che dopo i gironi la classifica la vedeva al 13° posto in forza di un girone disputato al limite della perfezione. Ma la sfortuna è sempre dietro l'angolo...e dopo aver saltato di diritto il primo assalto di diretta, è costretta a "scontrarsi" con l'amica e compagna di sala Bertini e per la società purtoppo signica "una fuori e l'altra dentro"....ed ecco il secondo boccone amaro.
Buona anche la prova di Ilaria Di Maso che però non riesce ad andare oltre i sessantaquattresimi.
Nel fioretto maschile buono ma non buonissimo il 64 di Francesco Bandini che dopo aver superato agilmente l'avversario nel primo assalto di diretta, perde di fatto un match che poteva essere alla sua portata solo se affrontato con un piglio diverso e che avrebbe decisamente dato un sapore diverso alla sua gara.
Stesso discorso per i compagni Francesco Dell'Aversana e Francesco Sidoti, che dopo aver disputato un ottimo girone con (5/1 il primo e tutte vittorie il secondo) dimostrando buona tecnica e miglioramenti netti perdono incredibilmente....è doveroso dirlo....il primo assalto nelle dirette finendo la loro gara nei top 128.
Nella spada maschile con ai nastri ben 417 tiratori le prove dei cadetti Marco Rossi e Alessandro Biscontini sono state buone senza però farli brillare del tutto.
Entrambi perdono di fatto l'accesso ai 64 di una gara che però va detto, risulta essere sempre lunga e complicata. Peccato perchè comunque entrambi avevano fatto vedere bella scherma sia nei gironi che negli assalti di diretta precedenti.
Nell'ultimo giorno di gara il programma prevedeva la spada femminile e l'unica atleta dai calzettoni rossi a gareggiare era la Bertini (gia artefice della bella gara di fioretto)....e qui arriva il terzo boccone amaro...
La gara di Irene ha un sapore quasi perfetto fin dall'inizio, senza sbavature e incertezze riesce ad approdare nelle prime sedici con una sicurezza che spaventa al solo pensiero della sua età....l'assalto per le top 8 la vede sconfitta per una sola stoccata, quella sola stoccata che le fa sfumare l'ccesso diretto agli Italiani di spada, perchè un top sedici qualifica direttamente solo se viene disputata la prima prova nazionale, ed Irene non aveva partecipato, quindi niente qualifica immediata. Peccato....anche se di certo non si può recriminarle niente visto il risultato finale, ma soprattutto vista la doppietta di cui è stata capace.
Risultati nel complesso soddisfacenti, il lavoro svolto in questi mesi sta danto i suoi frutti e questo gratifica i ragazzi, lo staff magistrale e tutta la società, La strada è ancora lunga ma il sentierio è quello giusto!
Foto Federscherma